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 Safer Agency 

I nostri servizi

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PUNTO DI PARTENZA

Oggi come oggi, soprattutto nelle grandi aziende, non è semplice affermare un cambiamento culturale. Il numero elevato di risorse umane e la suddivisione in molteplici reparti rendono le società segmentate. Così il cambiamento che si fa largo in un’area spesso rimane confinato. È fondamentale mettere in campo attività periodiche e integrate per creare sinergie comuni fra le persone, soprattutto quando si tratta un tema delicato come quello della sicurezza.

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PUNTO DI ARRIVO

Niente più muri – comunicativi, relazionali e organizzativi – e una cultura della sicurezza e del benessere condivisa da tutti i membri dell’azienda: non è così l’ambiente di lavoro che ognuno di noi vorrebbe? Imparare a cambiare non è semplice, ma la vita lavorativa diventa più semplice se si impara a cambiare. Per questo SAFETY CULTURE DESIGN sfrutta tecniche di affermazione dei cambiamenti per generare risultati concreti e misurabili già nel primo anno.

PUNTO DI SVOLTA

SAFETY CULTURE DESIGN educa la cultura aziendale a nuovi comportamenti e performance, basandosi su tre pilastri fondamentali: la formazione per accrescere la cultura della sicurezza e creare le competenze per trasmetterla; la comunicazione costante e frequente per mantenere il focus alto e condiviso fra tutti; i momenti di tutoring per accompagnare verso la realizzazione concreta dei risultati. Il tutto misurato da survey semestrali e relativi KPI.

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PUNTO DI PARTENZA

Se lavori da un po’ di tempo, probabilmente ti sarai scontrato più volte con episodi di tensione fra colleghi, comunicazione poco efficace e ritmi di lavoro frenetici. Sono tutti fattori che non aiutano un ambiente safety, dove stare bene sia fisicamente che mentalmente. Eppure l’azienda dei nostri sogni non è un’utopia e quando coloro che ricoprono ruoli strategici nella diffusione della cultura aziendale si riuniscono a mente aperta, bastano poche ore per delineare la via del cambiamento.

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PUNTO DI ARRIVO

Ci sono molti modi per volare e uno sempre a nostra disposizione è a cavallo dei nostri valori più forti. La domanda è: quali sono? Ogni innovazione parte sempre da un gruppo minore di persone che sceglie di agire diversamente e fare la differenza. Allineando questi innovatori su valori individuati direttamente da loro, sarà il potere del loro esempio a spingere in volo tutti gli altri.

PUNTO DI SVOLTA

Attraverso il SAFETY CULTURE WORKSHOP (6h) si crea fra i partecipanti una visione condivisa sulla sicurezza e si stabiliscono gli strumenti per perseguirla, costruendo letteralmente due torri e un ponte in scala. Per rafforzare l’efficacia dell’esperienza, durante la quale sono spiegati meccanismi della comunicazione e del cambiamento, vengono svolte simulazioni fra trainer e partecipanti. Si redige infine la carta dei valori come guida per la messa in pratica delle azioni successive.

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PUNTO DI PARTENZA

Non c’è errore più grande nei progetti di comunicazione: mettere in campo una serie di attività senza inserirle all’interno di un piano di larga veduta. Si investono tempo e risorse, sia umane che economiche, per ottenere alla fine scarsi risultati. Ma chi ha l’occhio per cogliere questa visione complessiva? E chi in azienda ha il tempo per dedicarsi a ciò, aggiornandosi sulle nuove soluzioni che continuamente innovano il mondo della comunicazione? Di solito, nessuno.

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PUNTO DI ARRIVO

Saper guidare l’auto e saper disegnare la cartina sono due cose ben distinte. Il fatto che l’affermazione della cultura della sicurezza e del benessere in azienda debba passare da un adeguato piano di comunicazione è certo tanto quanto il fatto che questo piano debba passare dalle mani del suo “cartografo”. Ed è qui che scende in strada il SAFETY CULTURE MANAGEMENT. Solo allora si potrà condurre l’auto della safety culture con assoluta certezza, godendosi il viaggio e sapendo che tutte le tappe sono ben collegate fra loro.

PUNTO DI SVOLTA

Nel SAFETY CULTURE MANAGEMENT il team aziendale è supportato da un management in outsourcing. Con focus meeting mensili, l’azienda viene accompagnata nella definizione di soluzioni nell’ambito della safety communication. Una consulenza che aiuta ad individuare le azioni di comunicazione per affermare la cultura della sicurezza e i modi per renderle più efficaci. SAFETY CULTURE MANAGEMENT segue l’evoluzione dell’organizzazione nel tempo e adatta di conseguenza le proposte e i suggerimenti per permetterle di cogliere ogni opportunità.

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PUNTO DI PARTENZA

È innegabile: la nostra attenzione ha bisogno di continui “remind” per mantenere il focus su un tema. Quante volte ascoltiamo un corso di aggiornamento, il messaggio di fine anno del CEO o una riunione organizzativa e a distanza di un giorno, una settimana, un mese o un anno abbiamo scordato tutto? È il dramma delle formazioni sulla sicurezza. La soluzione può essere più semplice di quanto pensiamo e può venire direttamente dal nostro luogo di lavoro.

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PUNTO DI ARRIVO

“Se i muri potessero parlare…”, una frase che tutti abbiamo sentito dire. Beh, i muri possono parlare per davvero! Immagina, mentre lavori, di essere circondato dalla suggestione di continui messaggi sul valore della vita, l’importanza della sicurezza e la responsabilità di scegliere ogni giorno di fare la cosa giusta. Quanta differenza farebbe nel respirare e assimilare i valori aziendali? Come cambierebbe il nostro modo di percepire temi abitualmente considerati noiosi? E quanto sarebbero più gradevoli ambienti di lavoro così?

PUNTO DI SVOLTA

SAFER INTERIOR DESIGN, attraverso un team di graphic designer, copywiter ed esperti in Health & Safety, realizza allestimenti degli ambienti di lavoro per rendere gli spazi più confortevoli dal punto di vista visivo, migliorare la worklife perception e trasferire in modo subliminale la cultura di salute, sicurezza e benessere. Che si tratti di pitture a parete, pannelli, cartellonistica o installazioni, tutto risuonerà di un messaggio armonico: quello della sicurezza.

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PUNTO DI PARTENZA

È vero, le parole sono importanti e il proposito di consegnare ai neo assunti un manuale di accoglienza è ottimo. È vero anche che se queste parole vengono confezionate sotto forma di muro di testo fatto da procedure di sicurezza, policy aziendali e grigi riferimenti legislativi, ci sono buone probabilità che non vengano lette affatto. O che comunque vengano dimenticate presto. Così l’intento di trasmettere fin dall’inizio la propria vision sulla sicurezza resta irrealizzato.

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PUNTO DI ARRIVO

Che idea vogliamo che i nostri nuovi collaboratori associno alla sicurezza? Noia o bellezza? Per trasmettere bellezza, dobbiamo offrire bellezza. Impaginare il SAFETY WELCOME BOOK con la stessa cura con cui si impagina un libro da vendere lo rende sicuramente più accattivante e fruibile. Ma fa più di questo: comunica il messaggio che nella nostra azienda la sicurezza non è solo prioritaria, è anche comunicata in modo nuovo e gioioso.

PUNTO DI SVOLTA

La psicologia della percezione insegna molto sul nostro modo di cogliere ciò che si prospetta ai nostri occhi. Nell’impaginazione del SAFETY WELCOME BOOK vengono usati colori, elementi grafici, illustrazioni e vignette per rendere più agevole la lettura e mantenere alta l’attenzione. Inoltre i contenuti aziendali sono valorizzati con un supporto di copywriting. I vecchi file Word in Times New Roman saranno solo un ricordo!

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PUNTO DI PARTENZA

Dimentichiamoci le riviste patinate, con contenuti solo di facciata e dichiarazioni di intenti che trovano poco riscontro nella vita reale di chi le sfoglia! La cultura della sicurezza della tua azienda si legge nelle scelte, nelle azioni e nei pensieri quotidiani delle persone che la compongono. Un safety magazine aziendale dovrebbe essere patinato, sì, ma anche e soprattutto un riferimento reale dove si parla di persone reali e di ciò che davvero, nella vita lavorativa di tutti i giorni, le porta a scegliere un comportamento piuttosto che un altro…

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PUNTO DI ARRIVO

Il “potere dei legami deboli” è un elemento determinante per generare nuove dinamiche. Sapere che persone della stessa azienda, anche se molto lontane o non direttamente conosciute, stanno facendo risplendere un certo tipo di comportamento, accende il bagliore del proprio cambiamento. Per questo è fondamentale che le pagine del SAFETY MAGAZINE facciano parlare tutti. Nessuna distinzione: la dichiarazione del CEO, articoli di esponenti del mondo del business (ma anche dell’arte!) sullo stesso piano delle interviste ai ruoli aziendali normalmente meno ascoltati.

PUNTO DI SVOLTA

Il SAFETY MAGAZINE rafforza la suggestione sui valori con una condivisione di case history reali. La formula dell’intervista è perfetta per creare uno storytelling efficace partendo dalle persone che tutti i giorni vivono l’azienda. A curare il SAFETY MAGAZINE è la redazione della rivista ROCK’N’SAFE, che conduce le interviste e offre una selezione dei suoi migliori contenuti sulla cultura della sicurezza, frutto dei contatti con HSE manager, imprenditori, artisti, speaker radiofonici, trainer ed esperti di comunicazione.

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PUNTO DI PARTENZA

La storia dell’umanità ci insegna che l’umanità ha bisogno della storia. Anzi, di numerose storie. Da sempre l’uomo ha tramandato il suo sapere attraverso i racconti. Nel corso dei secoli questi racconti sono diventati libri, film, fumetti. Quando pensiamo alla nostra Azienda pensiamo all’attività lavorativa svolta, alle procedure, ai fatturati, ai colleghi. Pensiamo mai a come questi elementi insieme costituiscano una storia e a quanto valore possa avere trasmetterla?

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PUNTO DI ARRIVO

Quali sono le storie che ci appassionano di più? Quelle in cui ci immedesimiamo, che sentiamo nostre. Niente di più semplice, quindi, se la storia è la nostra. Il linguaggio del comics è immediato, unisce la suggestione visiva al comfort rétro delle pagine di un libro (anche quando è in digitale!) e attrae la curiosità sulla trama. Immaginiamo quanta forza comunicativa e formativa possa avere verso una persona una storia a fumetti proprio sulla sua Azienda.

PUNTO DI SVOLTA

Per raccontare una storia occorre prima conoscerla. E chi meglio delle persone che compongono un’Organizzazione per raccontarla? Le pagine dei SAFETY COMICS si disegnano a partire dalle interviste fatte al personale aziendale. Un near miss, un infortunio così come un episodio di trionfo per la cultura della sicurezza diventano protagonisti di una storia che, come accadeva un tempo, trasmette insegnamenti a partire da esperienze reali. Le vostre.

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PUNTO DI PARTENZA

“Sempre la stessa storia”. Quante volte lo pensiamo quando leggiamo dell’ultimo infortunio sul lavoro? C’è chi si sente impotente, chi si sente frustrato e chi ancora indifferente di fronte a numeri che giorno dopo giorno si trasformano sempre più in mere statistiche. “Sempre la stessa storia”… e se una storia diversa la scrivessimo noi? Non siamo personaggi passivi mossi da un burattinaio nell’ombra, ognuno di noi è autore della sua propria avventura.

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PUNTO DI ARRIVO

Che ruolo abbiamo nella storia della nostra vita lavorativa? Quanto possiamo incidere nel tracciarne la direzione? Se la risposta a queste domande sembra nascosta nella profondità di acque nere, la narrazione a fumetti proposta dal workshop – unita alla guida del trainer – consente di immergersi ad afferrare una consapevolezza nuova e a disegnare (letteralmente) un finale tutto nostro.

PUNTO DI SVOLTA

SAFETY COMICS WORKSHOP offre un’alternativa coinvolgente e interattiva per la formazione di dirigenti, preposti e lavoratori. Il brainstorming dei partecipanti basato sulle loro conoscenze della sicurezza in azienda porta alla luce i diversi modi di pensare e le diverse interpretazioni di procedure. Più si interagisce con la storia, più questa si scosterà dalla narrazione master fino al colpo di scena finale. Le illustrazioni in diretta da parte di un fumettista danno vita al vostro proprio fumetto sulla sicurezza.

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PUNTO DI PARTENZA

Il concept LOOKS THAT KILL è nato dalla forte sensazione di Stefano Pancari che, quando parliamo di sicurezza sul lavoro, l’essere umano si comporta in modo surreale. Macchinari non protetti, freni di funivie bloccate e priorità superiori alla vita stessa fanno del comportamento umano qualcosa che stenta ad essere comprensibile. Non solo sul lavoro, ma anche nella vita quotidiana con la sicurezza stradale e, più in generale, con il rapporto che abbiamo con l’educazione civica.

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PUNTO DI ARRIVO

Lo stile del comics, cui si aggiunge una colonna sonora ispirata alle tavole stesse, contribuisce a sovvertire il modo di comunicare la sicurezza, penetrando l’attenzione dello spettatore e facendogli vivere un’esperienza positiva per generare una consapevolezza più marcata sul tema. Le vicissitudini affrontate dal protagonista della storia non sono così diverse da quel che accade tutti i giorni intorno a noi ed ecco quindi la risposta alla domanda: chi sta mettendo a rischio la nostra vita?

PUNTO DI SVOLTA

Attraverso un concept show immersivo e caleidoscopico, lo spettatore viene catturato dalla storia raccontata dai testi dei brani rock eseguiti dal vivo e storytelling accompagnati da visual animati. LOOKS THAT KILL SHOW è volto a immergerci nelle tenebre del nostro io per scoprire qual è la strada per riemergere in superficie per una vita vissuta con passione. Lo show è rivolto alle Aziende che vogliono implementare programmi di cultura della sicurezza, ma anche alla cittadinanza e soprattutto ai giovani attraverso le scuole.

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